venerdì 12 agosto 2011

Un gesto d'amore per i giovani fans la depressione non è una vergogna.

Il disagio della rockstar visto dallo psichiatra Giovanni De Plato, studioso del mal di vivere e della psicopatologia delle emozioni.

"È positivo che una rockstar come Vasco Rossi abbia parlato apertamente del problema dei disturbi mentali. Si tratta di un gesto di amore e protezione nei confronti dei fans, che spesso sono giovani". Giovanni De Plato, professore di psichiatria all'Università di Bologna, commenta così lo sfogo del rocker su Facebook: "Ha contribuito a infrangere un tabù. Spesso, invece, ci si vergogna". Professor De Plato, parlare di questi disagi fa bene? "Vasco Rossi ha lanciato un messaggio dal forte contenuto pedagogico ed educativo. Molte persone colpite da questo tipo di disturbi si vergognano a dirlo. Spesso si sentono sole, emarginate e faticano a rivolgersi ai servizi pubblici. Il fatto che una rockstar abbia esternato quelle emozioni, serve da esempio". Un gesto d'affetto nei confronti dei fan? "Certo, soprattutto verso i più giovani, comunicando che la vita non è fatta solo di successi ma anche da momenti di sofferenza, che si possono superare. Non sono d'accordo con l'articolo scritto recentemente da Francesco Alberoni. Mettere in relazione la droga, il sesso libero e il rock con i concerti di Vasco Rossi, affermando che tutto ciò favorisce l'eccesso, è sbagliato. E soprattutto non è una spiegazione da esperti".Cosa pensa del disagio di Vasco? "C'è la strofa di una sua recente canzone ("Manifesto futurista della nuova umanità", ndr) che spiega a fondo la sua situazione: 'Ho fatto un patto sai/con le mie emozioni/Le lascio vivere/e loro non mi fanno fuori'". Il segreto sta in questo patto? "Bisogna saper vivere le emozioni, conoscerle, controllarle con comportamenti adeguati. La paura, la vergogna, l'abbandono, la separazione provocano stress. Possono essere emozioni "normali" se vissute come un avvertimento. Patologiche quando sono persistenti".E a quel punto serve un aiuto. "I disturbi mentali si possono affrontare e superare anche se colpiscono da molto tempo. L'importante è affidarsi a un medico specialista".E i farmaci? "Se accompagnati da mirate strategie psichiatriche, contribuiscono a risolvere i problemi, ma sono un rimedio parziale, vanno integrati con un appoggio psicoterapico. L'abuso di psicofarmaci è un'altra cosa. Medicinali come gli ansiolitici o gli ipnotici possono avere effetti collaterali. In Italia, ogni anno, si consumano 120 milioni di confezioni. L'abuso può creare dipendenza e assuefazione, diventano vere e proprie droghe.E'preoccupante che questi disturbi colpiscano anche i giovani? "Il fenomeno tra i ragazzi e le ragazze è crescente. Quello che preoccupa è l'analfabetismo, la miseria culturale sulle emozioni. Per questo spero che Vasco Rossi continui a tenere concerti, a scrivere canzoni e a fare musica: oggi è tra i pochi che sanno parlare ai giovani".
(07 agosto 2011)

4 commenti:

  1. Io forse nè parlo troppo... mi fa bene sfogarmi!
    Ma solo chi ha provato riesce a capire, gli altri ti lasciano "solo" parlare...
    Grazie, a presto.
    Ale

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  2. Non è una vergogna, ma molte persone giudicano senza capire. A me non è mai successo, ma so cosa vuol dire stare male e non giudico. Ciao.

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  3. @Ale carissima, il web deve essere anche questo... non solo gioco e sesso... chi ti lascia solo parlare è l'individuo che più di altri teme l'abbraccio del compagno silente.

    Un abbraccio grandissimo

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  4. Carissima Maria quelle persone che giudicano sono le stesse che poi tremano nel terrore di essere colpite dalla stessa sensazione di disagio. Un ciao anche a te

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